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    X Agosto 2048
    (专辑: XENOVERSO - 2022)
    
    Bello mio di papà, come stai?  Dalla foto ho notato che ti sei alzato  Io sto bene, mi manchi e 
lo sai  Ti do un bacio per ogni secondo passato   Mi sono domandato se ero un bel pensiero  Se ti guidavo o 
ero passeggero  Neanche a 
dire che papà è su una navicella  Non puoi vedermi se guardi il cielo   Ricevuti ordini, tu di anni ne avevi otto  Facevi i 
compiti in salotto  Era una bella poesia il "Dieci agosto"  A 
costo di farmi rimanere, me la ripetevi   Non eravamo più complici e 
mi dicevi  Sarei finito male, come le rondini  Ricordo molto poco dei fatti  Tranne che a 
tratti non trattenevi le   Lacrime su lacrime, su lacrime  Guarda come cadono  Lacrime su lacrime, su lacrime  Tutto è collegato da   Lacrime su lacrime, su lacrime, su lacrime  Lacrime su lacrime, su lacrime  Piove sul bagnato   Bello mio, mi ricordo i 
primi passetti  I 
bacetti alla mamma quand'eri nel ventre  Era una grande guerra, dopo l'atmosfera  Ogni bomba era una stella cadente   Mentre presero giovani, come adulti e 
anziani  Da nomi e 
cognomi secondo le iniziali  Furono mandati in orbita, ma nel ruolo di spazzini spaziali   Non vedere tuo padre, cattivo  Ti ho abbandonato, sì, ma sei vivo  Dalla mattina fino alla notte vestito da angelo netturbino   Ancora mi ricordo una poesia di Pascoli  La vita mia è come quella delle rondini  E 
da quel giorno, X 
di agosto  Ti ho accanto e 
ti parlo, tu ascoltami, canto di   Lacrime su lacrime, su lacrime  Guarda come cadono  Lacrime su lacrime, su lacrime  Tutto è collegato da   Lacrime su lacrime, su lacrime, su lacrime  Lacrime su lacrime, su lacrime  Tutto allagato   Lacrime su lacrime, su lacrime  Guarda come cadono  Lacrime su lacrime, su lacrime  Tutto è collegato da   Lacrime su lacrime, su lacrime, su lacrime  Lacrime su lacrime, su lacrime  Piove sul bagnato   È una guerra, partiamo, io e 
lei ci guardiamo  La spargo di baci, la scorgo, poi colgo un "Ti amo"  Tu, figlio mio, guardami in volto  Io corro sul carro guardiano, andiamo  Biglietto nel palmo, trascorro minuti a 
guardarlo  Lo apro, lo leggo, ti penso, ma piango e 
 Non reggo l'intenso distacco  E 
non posso rileggere più il "Dieci agosto"   San Lorenzo, io lo so perché tanto  Di stelle per l'aria tranquilla  Arde e 
cade, perché sì gran pianto  Nel concavo cielo sfavilla   Ritornava una rondine al tetto  L'uccisero, cadde tra i 
spini  Ella aveva nel becco un insetto  La cena de' suoi rondinini   Ora è là, come in croce, che tende  Quel verme a 
quel cielo lontano  E 
il suo nido è nell'ombra, che attende  Che pigola sempre più piano   Anche un uomo tornava al suo nido  L'uccisero, disse: "Perdono"  E 
restò negli aperti occhi un grido  Portava due bambole in dono   Ora è là, ora è là, nella casa romita  Lo aspettano, aspettano in vano  Egli immobile, attonito, addita  Le bambole al cielo lontano e 
tu   Tu, Cielo, dall'alto dei mondi  Sereni, infinito, immortale  Oh, oh, d'un pianto di stelle lo inondi  Quest'atomo opaco del Male   Lacrime su lacrime, su lacrime  Tutto è collegato da  Lacrime su lacrime, su lacrime, su lacrime  Tutto allagato  Lacrime su lacrime, su lacrime  Guarda come cadono   Lacrime su lacrime, su lacrime  Tutto è collegato da  Lacrime su lacrime, su lacrime, su lacrime  Lacrime su lacrime, su lacrime  Piove sul bagnato  
 
完毕